Approvato col DEF 2017 l'Allegato "Connettere l'Italia: fabbisogni e progetti infrastrutturali"
Al centro dell'azione i fabbisogni dei cittadini e delle imprese, per soddisfare la domanda di mobilità passeggeri e merci
19 aprile 2017Con il Def 2017 è stato approvato l’Allegato, su proposta del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, dal titolo “Connettere l’Italia: fabbisogni e progetti infrastrutturali”, che individua i fabbisogni infrastrutturali al 2030.
Applicando i criteri previsti dal Nuovo Codice dei Contratti pubblici, si pone come il superamento sostanziale della Legge Obiettivo, non più leggi speciali, ma parametri certi per programmare e scegliere le opere.
Al centro dell’azione di governo, i fabbisogni dei cittadini e delle imprese, e le infrastrutture come strumento, per soddisfare la domanda di mobilità di passeggeri e merci, e per connettere le aree del Paese, attraverso interventi utili allo sviluppo economico e proporzionati ai bisogni.
L’Allegato rientra nella nuova stagione delle politiche infrastrutturali del Ministero delle Infrastrutture, ed è fondato su due pilastri. Il primo è la centralità della pianificazione strategica, cioè l’individuazione delle reti di infrastrutture necessarie, ferroviarie, stradali, portuali, aeroportuali e di mobilità ciclabile turistica, per la connessione del Paese, con particolare attenzione agli snodi produttivi e al trasporto merci, ai poli turistici, con l’inclusione per la prima volta delle ciclovie turistiche, ed alle città metropolitane, quindi all’accessibilità, al trasporto rapido di massa, alle metropolitane.
Il secondo è la valutazione ex-ante delle opere, cioè la considerazione dei costi e dei benefici delle singole infrastrutture.
Gli strumenti strategici e tecnici previsti nel nuovo Codice degli Appalti, sono tutti orientati in questo senso: tra questi, le Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche di competenza del Ministero, il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, il Documento Pluriennale di Pianificazione.
Gli obiettivi, anticipati nell’Allegato Infrastrutture al Def 2016, “Connettere l’Italia”, sono stati così articolati: accessibilità ai territori, all’Europa e al Mediterraneo; qualità della vita e competitività delle aree urbane; sostegno alle politiche industriali di filiera; mobilità sostenibile e sicura. Gli obiettivi vengono perseguiti con strategie trasversali alle modalità di trasporto: infrastrutture utili, snelle e condivise, integrazione modale e intermodalità, valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, sviluppo urbano sostenibile.
Per definire i fabbisogni e individuare le criticità, l’Allegato in primo luogo analizza l’offerta delle infrastrutture di trasporto esistenti, su cui si effettuano servizi di interesse nazionale e internazionale.
Per far questo, aggiorna il Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti, la struttura portante del sistema italiano di offerta di mobilità delle persone e delle merci, rispetto alla versione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica del 2001, secondo i criteri specifici per modalità di trasporto, e considerando le novità intervenute nel frattempo.
Lo SNIT 2017 dell’Allegato al Def, individua la rete nazionale di 1° livello.
Queste opere non esauriscono i fabbisogni di connessione del Paese, che riguardano anche le reti regionali e locali, classificate di 2° livello.
Applicando i criteri previsti dal Nuovo Codice dei Contratti pubblici, si pone come il superamento sostanziale della Legge Obiettivo, non più leggi speciali, ma parametri certi per programmare e scegliere le opere.
Al centro dell’azione di governo, i fabbisogni dei cittadini e delle imprese, e le infrastrutture come strumento, per soddisfare la domanda di mobilità di passeggeri e merci, e per connettere le aree del Paese, attraverso interventi utili allo sviluppo economico e proporzionati ai bisogni.
L’Allegato rientra nella nuova stagione delle politiche infrastrutturali del Ministero delle Infrastrutture, ed è fondato su due pilastri. Il primo è la centralità della pianificazione strategica, cioè l’individuazione delle reti di infrastrutture necessarie, ferroviarie, stradali, portuali, aeroportuali e di mobilità ciclabile turistica, per la connessione del Paese, con particolare attenzione agli snodi produttivi e al trasporto merci, ai poli turistici, con l’inclusione per la prima volta delle ciclovie turistiche, ed alle città metropolitane, quindi all’accessibilità, al trasporto rapido di massa, alle metropolitane.
Il secondo è la valutazione ex-ante delle opere, cioè la considerazione dei costi e dei benefici delle singole infrastrutture.
Gli strumenti strategici e tecnici previsti nel nuovo Codice degli Appalti, sono tutti orientati in questo senso: tra questi, le Linee Guida per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche di competenza del Ministero, il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, il Documento Pluriennale di Pianificazione.
Gli obiettivi, anticipati nell’Allegato Infrastrutture al Def 2016, “Connettere l’Italia”, sono stati così articolati: accessibilità ai territori, all’Europa e al Mediterraneo; qualità della vita e competitività delle aree urbane; sostegno alle politiche industriali di filiera; mobilità sostenibile e sicura. Gli obiettivi vengono perseguiti con strategie trasversali alle modalità di trasporto: infrastrutture utili, snelle e condivise, integrazione modale e intermodalità, valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, sviluppo urbano sostenibile.
Per definire i fabbisogni e individuare le criticità, l’Allegato in primo luogo analizza l’offerta delle infrastrutture di trasporto esistenti, su cui si effettuano servizi di interesse nazionale e internazionale.
Per far questo, aggiorna il Sistema Nazionale Integrato dei Trasporti, la struttura portante del sistema italiano di offerta di mobilità delle persone e delle merci, rispetto alla versione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica del 2001, secondo i criteri specifici per modalità di trasporto, e considerando le novità intervenute nel frattempo.
Lo SNIT 2017 dell’Allegato al Def, individua la rete nazionale di 1° livello.
Queste opere non esauriscono i fabbisogni di connessione del Paese, che riguardano anche le reti regionali e locali, classificate di 2° livello.